La pace si costruisce anche a tavola

Corso di formazione per gli studenti degli Istituti Alberghieri 

 

 

Obiettivi

 

"Pace, Scuola e Alta Cucina" porta nelle Scuole alberghiere l’incontro tra culture attraverso l’apprendimento della cucina degli “altri”. Agli studenti (di origine italiana e di seconda generazione) degli Istituti Alberghieri ed Enogastronomici offre l’opportunità di ampliare le proprie competenze professionali. Diffonde all’interno delle scuole una cultura della pace, della tolleranza e dei diritti umani nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze, ampliando le competenze dei futuri professionisti dell’ospitalità e della ristorazione.

In un periodo di crisi in cui all'immigrazione viene imputata, tra le altre conseguenze, l'ascesa in Europa e in Italia di movimenti e partiti populisti a tendenza xenofoba, IRIAD promuove un progetto che sviluppa il dialogo e l'inclusione tra culture e popoli differenti.

Uno strumento di tale dialogo lo abbiamo individuato nel cibo, straordinario veicolo di autorappresentazione e di comunicazione. Non solo esso costituisce un fattore di identità culturale, ma è il primo modo per entrare in contatto con le culture degli “altri”. Come e più della parola, dunque, il cibo si presta a mediare tra culture diverse e a favorire incroci e contaminazioni tra mondi differenti.

Nello stesso tempo, siamo convinti che il dialogo debba partire dalla scuola, un’istituzione vitale nel processo di inclusione degli stranieri. La scuola è, infatti, il primo spazio di convivenza civile tra immigrati e autoctoni e luogo d’incontro tra famiglie italiane e non. L’ambiente scolastico costituisce il luogo privilegiato per uno scambio culturale che conduca a vivere le differenze come risorse piuttosto che minacce. 

 

 

Attività

 

Come destinatari del progetto abbiamo scelto gli studenti dell’alberghiero, in quanto istituto professionale e quindi meta di un significativo numero di giovani di seconda generazione (G2) tra coloro che decidono di frequentare una scuola superiore. In tre Istituti Alberghieri dell’area romana abbiamo realizzato altrettanti moduli didattici per promuovere la cucina e la cultura di nazioni/aree geografiche individuate sulla base della rilevanza del loro patrimonio gastronomico-culturale, dell’entità delle comunità immigrate di riferimento, così come di quella degli studenti G2 iscritti ai medesimi Istituti.

In ognuna delle Scuole gli studenti – dopo un ciclo introduttivo di lezioni sul valore dell’intercultura in tempi di conflitti e migrazioni, tenuto dai nostri ricercatori – hanno appreso, sotto la guida di uno chef del paese prescelto, ricette appartenenti al patrimonio culinario del paese stesso.

L’obiettivo è stato creare, anche con l’apporto dei propri insegnanti, un menù che rappresenti l’alta cucina del paese selezionato.

Sviluppando originali “contaminazioni” con la cucina italiana, tradizioni diverse dialogano attraverso il cibo per promuovere pace, tolleranza e inclusione culturale.

 

 

II Edizione

 

Il 15 maggio 2017 nella cornice di Trastevere a Roma, sede dell’Istituto Alberghiero Gioberti, si è svolto l’evento finale di “Pace, Scuola & Alta Cucina”. Due sono state le tradizioni culinarie straniere studiate quest’anno: quella mozambicana, esplorata dagli studenti dell’IPSEOA “Gioberti” di Roma, e quella cinese, approfondita dai ragazzi dell’IPSEOA “Tor Carbone”.  

Gli studenti delle due scuole alberghiere hanno presentano i Menù studiati e realizzati in classe sotto la guida di Sara Khosa, chef presso l’ambasciata Mozambicana in Italia, e dello Chef Gianni Catani e del Maestro Jing Shang, del ristorante “Kaiyue” di Roma. A valutare i piatti presentati dalle due classi è stata una Giuria di alto livello presieduta dallo Chef stellato Anthony Genovese, e composta dallo Chef Roberto Campitelli, lo Chef Matteo Semorile, il Conte Giuseppe Garozzo, concorrente di Masterchef 4, e Loredana Tartaglia, critica gastronomica de La Repubblica.  

Ad aggiudicarsi la sfida è stato il menù di cucina cinese presentato dalla classe IV M dell’Istituto Alberghiero di Tor Carbone che, seppur di un’incollatura, ha avuto la meglio sulla proposta mozambicana presentata dai ragazzi della III M e della III I dell’Istituto “Gioberti”. Sono stati dunque loro, insieme con gli studenti più meritevoli dei secondi classificati, a ricevere una borsa di studio per la frequenza di Corso di specializzazione in Cucina Orientale presso il rinomato ristorante “Kaiyue” nel quartiere multietnico dell’Esquilino (Roma), messo in palio da Archivio Disarmo con il sostegno dell’8 per mille della Chiesa Valdese.  

 

 

Comunicato stampa

Video dell'evento