Pace, Scuola & Alta Cucina (I Edizione - 2016)
La pace si costruisce anche a tavola
Corso di formazione per gli studenti degli Istituti Alberghieri
Obiettivi
"Pace, Scuola e Alta Cucina" porta nelle Scuole alberghiere l’incontro tra culture attraverso l’apprendimento della cucina degli “altri”. Agli studenti (di origine italiana e di seconda generazione) degli Istituti Alberghieri ed Enogastronomici offre l’opportunità di ampliare le proprie competenze professionali. Diffonde all’interno delle scuole una cultura della pace, della tolleranza e dei diritti umani nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze, ampliando le competenze dei futuri professionisti dell’ospitalità e della ristorazione.
In un periodo di crisi in cui all'immigrazione viene imputata, tra le altre conseguenze, l'ascesa in Europa e in Italia di movimenti e partiti populisti a tendenza xenofoba, IRIAD promuove un progetto che sviluppa il dialogo e l'inclusione tra culture e popoli differenti.
Uno strumento di tale dialogo lo abbiamo individuato nel cibo, straordinario veicolo di autorappresentazione e di comunicazione. Non solo esso costituisce un fattore di identità culturale, ma è il primo modo per entrare in contatto con le culture degli “altri”. Come e più della parola, dunque, il cibo si presta a mediare tra culture diverse e a favorire incroci e contaminazioni tra mondi differenti.
Nello stesso tempo, siamo convinti che il dialogo debba partire dalla scuola, un’istituzione vitale nel processo di inclusione degli stranieri. La scuola è, infatti, il primo spazio di convivenza civile tra immigrati e autoctoni e luogo d’incontro tra famiglie italiane e non. L’ambiente scolastico costituisce il luogo privilegiato per uno scambio culturale che conduca a vivere le differenze come risorse piuttosto che minacce.
Attività
Come destinatari del progetto abbiamo scelto gli studenti dell’alberghiero, in quanto istituto professionale e quindi meta di un significativo numero di giovani di seconda generazione (G2) tra coloro che decidono di frequentare una scuola superiore. In tre Istituti Alberghieri dell’area romana abbiamo realizzato altrettanti moduli didattici per promuovere la cucina e la cultura di nazioni/aree geografiche individuate sulla base della rilevanza del loro patrimonio gastronomico-culturale, dell’entità delle comunità immigrate di riferimento, così come di quella degli studenti G2 iscritti ai medesimi Istituti.
In ognuna delle Scuole gli studenti – dopo un ciclo introduttivo di lezioni sul valore dell’intercultura in tempi di conflitti e migrazioni, tenuto dai nostri ricercatori – hanno appreso, sotto la guida di uno chef del paese prescelto, ricette appartenenti al patrimonio culinario del paese stesso.
L’obiettivo è stato creare, anche con l’apporto dei propri insegnanti, un menù che rappresenti l’alta cucina del paese selezionato.
Sviluppando originali “contaminazioni” con la cucina italiana, tradizioni diverse dialogano attraverso il cibo per promuovere pace, tolleranza e inclusione culturale.
Presentato il 19 agosto 2015 al World Humanitarian Day di Expo, il progetto ha suscitato notevole interesse tra i rappresentanti dei governi e delle ONG presenti. A novembre abbiamo attivato tre corsi sperimentali in scuole alberghiere di Roma e provincia – l’IPSEOA “Tor Carbone”, l’ISIS “Vincenzo Gioberti” e IIS “Paolo Baffi” di Fiumicino – nelle quali, concluso il modulo formativo, stanno facendo lezione tre chef "etnici", provenienti rispettivamente da Egitto, Ecuador e Pakistan.
Il progetto si è concluso il 10 maggio 2016 con un grande evento pubblico. Nel corso di esso si è svolta una gara fra le tre scuole, ciascuna delle quali ha presentato il proprio menù e la relativa proposta culturale. I piatti così creati sono stati valutati da una giuria, presieduta dallo chef “stellato” Gianfranco Vissani. La classe che ha presentato il lavoro migliore, prima classificata, è stata l'IPSEOA "Tor Carbone" con la cucina egiziana.
Tutte le scuole partecipanti hanno ricevuto una fornitura di prodotti da parte delle aziende sostenitrici del progetto.